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Il rapporto Inps è un documento che l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale pubblica ogni anno, in cui analizza la situazione economica e sociale del paese, con particolare riferimento al sistema previdenziale, al mercato del lavoro e alle politiche sociali.
Nel XXII Rapporto Annuale, presentato il 13 settembre 2023, l'Inps ha dedicato un capitolo alla povertà lavorativa, ovvero alla condizione di coloro che pur avendo un'occupazione non riescono a raggiungere una soglia minima di reddito. Secondo i dati dell'Inps, nel 2022 i lavoratori poveri in Italia erano 872 mila, pari al 3,7% del totale degli occupati.
Tuttavia, il rapporto Inps evidenzia che solo una minoranza dei lavoratori poveri lo è a causa di un salario orario basso, ovvero inferiore a 7 euro lordi. Questa categoria comprende 235 mila lavoratori, pari al 27% dei lavoratori poveri e all'1% degli occupati. Si tratta soprattutto di donne, giovani, stranieri e lavoratori a tempo parziale.
Per la maggior parte dei lavoratori poveri, invece, la causa principale della povertà è la precarietà, ovvero il fatto di avere impieghi da poche ore al giorno e pochi mesi all'anno. Questa categoria comprende 637 mila lavoratori, pari al 73% dei lavoratori poveri e al 2,7% degli occupati. Si tratta soprattutto di uomini, adulti, italiani e lavoratori a tempo determinato.
Il rapporto Inps conclude che per contrastare la povertà lavorativa non bastano le misure di sostegno al reddito o di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, ma sono necessarie anche politiche attive del lavoro che favoriscano l'occupabilità e la stabilità dei lavoratori più vulnerabili.
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