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Il mercato del lavoro italiano presenta una forte domanda di personale qualificato in diversi settori, ma anche una scarsa offerta di candidati adeguati. Secondo una ricerca di Unioncamere-InfoCamere, basata sui dati delle Camere di commercio, nel primo trimestre del 2023 le aziende italiane hanno cercato 531 mila lavoratori, ma ne hanno trovati solo 273 mila, con una copertura del 51,4%.
I profili più ambiti dalle aziende sono quelli legati alle professioni tecniche, scientifiche e intellettuali, che rappresentano il 40% della domanda di lavoro. Tra questi, spiccano i tecnici informatici e delle telecomunicazioni, i progettisti e i disegnatori tecnici, gli ingegneri e gli architetti, i consulenti e i formatori.
Altri settori che presentano una forte domanda di lavoro sono quelli dell'industria manifatturiera, dei servizi alle imprese e della sanità. Tra le figure più richieste ci sono gli operai specializzati, i meccanici e gli elettricisti, i commercialisti e i revisori dei conti, i medici e gli infermieri.
La difficoltà nel trovare i lavoratori adeguati dipende da diversi fattori, come la mancanza di competenze specifiche o trasversali, la scarsa mobilità geografica o professionale, le aspettative salariali o contrattuali troppo alte o troppo basse. Per superare questo gap tra domanda e offerta di lavoro, sono necessarie politiche attive del lavoro che favoriscano la formazione continua, l'orientamento professionale, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e l'inclusione sociale e lavorativa delle persone a rischio di esclusione.
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