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Animali, terra, prodotti, cucina, accoglienza, socialità, laboratori.
Questi solo alcuni degli elementi che caratterizzano l'attività dell'Asineria EquinOtium, fattoria di Atena Lucana. Abbiamo posto alle domande a colui che, nel 2006, ha avviato l'azienda agricola, ovvero Ivan Di Palma e che oggi dà vita alle diverse attività con la compagna, Valentina ed il fratello, Walter. Nel 2016 è stata poi inaugurata la "Country House Domus Otium", struttura ricettiva costituita, tra le altre cose, da un ristorante e da un centro benessere. Mentre è recente la nascita di "Pane e zucchero" - Laboratori di felicità.
- Cos'è l'Asineria EquinOtium?
E' una fattoria caratterizzata dalla biodiversità. Si va dalla selezione di grani antichi e legumi poveri, passando per le marmellate di frutti antichi, per arrivare all'olio extra vergine d'oliva. Gli asini dettano i tempi delle produzioni orticole e della panificazione naturale con cereali antichi. Nel laboratorio di trasformazione confezioniamo confetture di frutti raccolti e biscotti di farine integrali. I prodotti sono coltivati rigorosamente in maniera naturale e senza alcun tipo di concimazione, in una zona collinare incontaminata
- Cos'è che lega le numerose componenti della vostra attività quotidiana?
Ogni singola parte contribuisce al tutto. Gli asini, i grani antichi, la vigna, gli uliveti, il ristorante, la ricettività e la fattoria sociale e didattica sono componenti tra loro legate. Un corpo unico in cui il tutto è molto più della somma semplice delle parti. Alla base c'è il suolo e la sua qualità
- Come vi siete organizzati in questi tempi di Coronavirus?
Stiamo andando avanti anche se abbiamo dovuto, naturalmente, sospendere l'attività ristorativa e ricettiva e anche i laboratori didattici che vedevano attività ludico ricreative, tra cui la produzione di biscotti, con persone diversamente abili. Stiamo proseguendo facendo fronte a necessità e spese, pur senza alcuna agevolazione fiscale, ma con la consueta non capacità di stare fermi
- Cos'è "Pane e zucchero" - Laboratori di felicità?
E' un laboratorio agricolo. Un piccolo forno agricolo, caratterizzato da laterizi locali, e fascine di ulivo e cerro, in cui trasformiamo i prodotti naturali della nostra azienda. Si tratta di un progetto partorito prima dell'emergenza, ma alla luce della stessa, abbiamo accelerato i tempi di gestazione. Produciamo, tra le altre cose, pane, frese , biscotti e verdure, prodotti semplici, insomma. Trasformiamo ciò che coltiviamo in montagna, oltre i 780 metri sul livello del mare. Il pane è prodotto con cereali nostri autoctoni. Abbiamo previsto anche una linea legata alla pasta. Abbiamo dato un'accelerata anche per cercare di mantenere inalterati gli standard occupazionali e le persone che lavorano con noi
- Quali sono i primi riscontri? Vi state attivando anche per la consegna domicilio di pane e biscotti
Già dalle prime infornate i riscontri sono stati molto positivi. Ci avvaliamo della collaborazione di diversi punti vendita del territorio, tra cui Kasanna di Sala Consilina, Frutta e Verdura Solimo di Sant'Arsenio e Generi Alimentari Gentile di Atena Lucana. Devo dire che, oltre a quelle del comprensorio, molte richieste ci stanno arrivando anche da regioni del nord Italia
- La qualità paga? E si è disposti a "pagarla"?
Fare qualcosa di qualità paga sempre. Ogni tino tira fuori il
vino che ha dentro. Dietro quello che si offre c'è un duro lavoro.
Sin dall'inizio abbiamo puntato sulla qualità e sulla tradizione.
Partendo dalla terra, monitoro tutto ciò che va a finire poi nel
ristorante, quindi ai clienti. Oggi è diffusa la tendenza verso i
cereali antichi, ma mi rendo conto che in molti posti si consumano
cibi apparentemente sani, ma con materie prime pessime. Oggi vige
l'omologazione, si cavalca la tendenza, ma l'appiattirsi sul cibo è
uno schiaffo alle enormi potenzialità che abbiamo.
Noi cerchiamo di essere attenti ai minimi dettagli, a porre il seme
nel terreno più adatto. Quando si punta sulla qualità, la
differenza si percepisce. Ad alcuni, magari, la nostra pizza può
non piacere, ma ne percepiscono comunque il carattere. Se si spende
bene per il cibo, si risparmia sulle medicine. La prima cosa su cui
investire è il suolo, perché in ciò che si mangia si sente e si
trova la qualità del suolo
- Quali le principali difficoltà quotidiane?
Oltre a quelle legate all'accesso al credito, prima dell'emergenza Coronavirus abbiamo fatto fatica a trovare personale per le attività legate alla ristorazione e all'agricoltura. Dopo il Covid19 la situazione sarà critica, con meno soldi e meno lavoro. Io mi sento felice e fortunato perché, al di là di tutte le difficoltà che possono e potranno esserci, in questi anni ho lavorato per l'autosostentamento
- Ti sei mai pentito di aver investito nella terra natia? E il Vallo di Diano cosa ti dà e cosa ti toglie?
Non sono assolutamente pentito. Non glorifico, né condanno il Vallo di Diano. Sono felice di viverci. E' una terra che va abitata e resa migliore
- Prossimo obiettivo?
Per quanto riguarda le attività, stiamo facendo prove ed esperimenti legate al formaggio, anche implementando il numero delle nostre mucche. Puntiamo poi a rendere fruibile la piscina coperta e riscaldata, su cui molto abbiamo investito ed a dare continuità ai laboratori esperienziali. L'obiettivo di base, tuttavia, è vivere serenamente
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