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In alcuni settori per lavorare basta un diploma e in particolare di istruzione tecnica professionalizzante.
Nel settore, però, risultano introvabili circa 318mila diplomati. È quanto emerge da un report da Confindustria
Nel 2017 il 63% degli assunti nel settore industriale aveva un
diploma tecnico, il 21% di tipo professionale e solo il 16%
provenienti dal liceo.
Anche nel settore dei servizi, nel 2017 la maggior parte degli
assunti (il 58%) aveva un diploma tecnico, il 15% proveniva dal
professionale e il 27% dal liceo.
Nel 2020, al riguardo, per le imprese sono risultati "introvabili"
318mila diplomati, pari al 28% degli ingressi previsti.
Le difficoltà di reperire diplomati segnalate dalle imprese, sono
per il 48% legate alla carenza di competenze e per il 43% alla
carenza di offerta.
Dal rapporto emerge che la carenza di competenze è più alta nel
settore "turismo, enogastronomia e ospitalità" (56,4%).
Carenza si registra anche per "elettronica e elettrotecnica"
(54,5%), "amministrazione, finanza, marketing" (52,3%), "grafica e
comunicazione" (48,6%), "chimico, materiali e biotecnologie"
(43,7%)
Molti profili di diplomati a indirizzo
'professionalizzante'risultano introvabili anche a causa del gap di
competenze, tra quello atteso dalle imprese e quello posseduto dai
candidati al momento dell'assunzione.
In definitiva, sembrano non esserci abbastanza iscritti agli
istituti tecnici e professionali.
E' solo questione di numeri, quindi? O c'entrano anche le condizioni e le caratteristiche lavorative?
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