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"E' richiesta la conoscenza approfondita dell'inglese e preferibilmente di un'altra lingua".
Capita spesso di imbattersi in annunci del genere relativi a
diverse posizioni ed a svariati ambiti.
Fino a pochi anni fa le lingue si studiavano poco e male a scuola.
Non sappiamo oggi quanto sia diversa la situazione, ma si ha la
sensazione che in Italia diplomati quanto laureati (non chi studia
Lingue) e 20enni quanto 40enni siano costantemente in affanno ed
imbarazzo quando si tratta di disimpegnarsi con una lingua
straniera.
Si viaggia poco e probabilmente si sperimenta e si
studia in modo autonomo ancor meno. Per ragioni economiche, certo,
ma forse anche per un'indole tradizionalista,
conservatrice e non troppo aperta.
Oggi la conoscenza dell'inglese è arrivata a rappresentare quasi la
base della formazione. La concorrenza cresce e le
altre nazioni d'Europa sembrano avere più di una marcia in più da
questo punto di vista.
A chi sono attribuibili queste mancanze?
Alla scuola? Alla famiglia? Al sistema? O alla scarsa attitudine e
propensione congenite?
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