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Fine anno, tempo di bilanci.
Per il sud Italia il 2019 porta con sé numeri non positivi dal
punto di vista occupazionale.
Dal Rapporto Svimez, intitolato 'La crescita
dell'occupazione nel primo semestre del 2019", emerge, infatti, che
si è riallargato il divario occupazionale tra sud
e centro nord. Negli ultimi 10 anni è arrivato al 21,6%.
Il 2019 ha visto il sud entrare in "recessione", con un Pil in calo
dello 0,2%, a fronte del +0,3% registrato dal centro-nord. Sono
27mila i posti di lavoro persi dal Mezzogiorno
secondo un trend che dal 2000 ad oggi ha visto oltre 2 milioni di
persone abbandonare il sud (la metà di essi giovani fino a 34 anni
e quasi un quinto laureati).
A completare il quadro dello spopolamento la
proiezione che, a meno di cambiamenti, nel 2065 vede la popolazione
in età da lavoro diminuire del 40% nel meridione (-5,2
milioni).
Un'ulteriore discrepanza tra centro-nord e sud
riguarda poi le imprese "zombie", aziende in vita da oltre 10 anni
che per 3 anni consecutivi non sono state in grado di pagare
neppure gli interessi sui prestiti.
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