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Da una ricerca di Unioncamere e InfoCamere cambia la mappa dei mestieri artigianali nel nostro paese.
Aumentano i servizi legati alla cura della persona, alla manutenzione della casa, alla mobilità, alla cura del verde e per l’offerta di servizi digitali. Arrivano invece meno richieste per trasportatori, elettricisti, falegnami, servizi di lavanderia, panettieri ed idraulici.
Una ricerca di Unioncamere e InfoCamere, a partire dai dati del Registro delle Imprese ha portato a queste conclusioni. Il comparto artigiano complessivamente conta circa 1,3 milioni di imprese. Negli ultimi cinque anni il mestiere che ha registrato la maggiore crescita è stato quello degli estetisti, (8.802 imprese in più) in cui sono inclusi i tatuatori. A ruota troviamo i muratori (+3.451), i tassisti (+2.339), i serramentisti (+2.234) e i giardinieri (+1.934).
Per via della trasformazione digitale in atto negli ultimi anni, crescono anche gli specialisti in servizi ICT (1.317 imprese in più), espressione dei nuovi mestieri legati ad attività come l’e-commerce o la cyber sicurezza.
I mestieri più penalizzati sono stati i piccoli trasportatori, diminuiti di 10.784 unità, gli elettricisti (-4.281), parrucchieri e barbieri (-4.056) e i falegnami (-3.503).
Gli estetisti si confermano il settore con la più alta percentuale di crescita (+24,8% nel quinquennio), seguono i tassisti (+19,2%) e ancora di più emergono gli specialisti ICT (+12,5%) che, dal settimo posto in valore assoluto, conquistano il podio della crescita percentuale.
Sul fronte opposto della graduatoria, la variazione percentuale più significativa è quella delle imprese di lavanderia (diminuite del 21%) davanti a quella dei trasportatori (-20,6%), poi i falegnami (-19%), i calzolai (-18,1%) e i panettieri (-10,9%).
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