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Ecco i dettagli legati al Reddito di cittadinanza che dovrebbe essere erogato a partire da aprile.
Le informazioni sono relative all'approfondimento de 'Il Sole24ore"
Il reddito di cittadinanza (contributo massimo di 780
euro) sarà riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di
cittadinanza italiana o di paesi della Ue, o con permesso di
soggiorno di lungo periodo. È necessaria la residenza in Italia da
almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in
modo continuativo.
L'incentivo sarà vincolato all'Isee della famiglia che non dovrà
essere superiore a 9.360 euro. Tra gli altri
requisiti necessari, rientra un patrimonio
immobiliare, diverso dalla prima casa, fino a
30mila euro annui ed un patrimonio
finanziario non superiore a 6mila euro (può arrivare fino
a 20mila euro per famiglie con disabili).
Il beneficio si compone di 2 elementi: una componente a
integrazione del reddito familiare fino alla
soglia di 6mila euro l'anno e una ad integrazione del reddito delle
famiglie che vivono in affitto, pari all'ammontare
del canone annuo di locazione (fino a un massimo di 3.360
euro).
Per ricevere il reddito di cittadinanza, bisogna presentare una
domanda all'Inps. Lo stesso istituto farà tutte le
verifiche del caso. Al riguardo nel mese di febbraio, attraverso il
relativo sito web, saranno specificati i documenti da preparare e
da marzo sarà possibile inviare la documentazione
via internet. Non sarà necessario, quindi, recarsi fisicamente
presso lo sportello Inps.
Il beneficio economico sarà erogato attraverso una Carta
prepagata di Poste italiane e ai suoi beneficiari sono
estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle
riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale
riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate. La relativa
somma sarà utilizzabile per l'acquisto di beni e consumi di
prima necessità.
La card permetterà di effettuare prelievi in
contanti entro un tetto mensile di 100 euro per i single e
210 per le famiglie. Dopo l'accettazione, il beneficiario verrà
contattato dai Centri per l'impiego, per individuare il percorso di
formazione o di reinserimento lavorativo da attuare.
Lo strumento, nelle intenzioni del governo, sarà collegato a percorsi di politica attiva. Ci saranno 8 ore a settimana da dedicare a impieghi di utilità collettiva messi a punto dai Comuni e non si potranno rifiutare 3 proposte di lavoro "eque", pena la perdita del beneficio. Si dovrà siglare, infatti, un patto per il lavoro con un Centro per l'impiego o un'Agenzia per il lavoro. Chi avrà, invece, bisogno di formazione ulteriore, dovrà siglare il patto per la formazione con enti di formazione bilaterale, enti interprofessionali o aziende, mentre chi non sia in condizione di lavorare, dovrà siglare il patto per l'inclusione sociale, che coinvolgerà i servizi sociali ed i Centri per l'impiego
In merito alle opportunità offerte, l'offerta di lavoro congrua rappresenterà una proposta di lavoro in linea con il curriculum e all'interno di un certo raggio chilometrico dalla residenza del beneficiario. Nei primi 12 mesi la prima offerta potrà arrivare entro 100 km o 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata, la seconda potrà arrivare entro 250 km e se anche questa viene rifiutata, la terza potrà arrivare da tutta italia. Dopo il primo anno la prima offerta potrà arrivare fino a 250 km (come la seconda), mentre la terza da tutta Italia. Dopo i 18 mesi tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale.
Per le famiglie con persone disabili le offerte
di lavoro non potranno mai superare i 250 km.
Per quanto riguarda i Centri per l'Impiego, per
risollevarli, è prevista l'assunzione di oltre 4mila navigator che
aiuteranno i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare
opportunità di lavoro. Ogni cittadino dovrebbe poter accedere a un
sistema informativo legato alla ricerca del lavoro.
Il reddito di cittadinanza avrà una durata 18 mesi. Alla scadenza, se il percettore sarà ancora in possesso dei requisiti richiesti, la misura potrà essere prorogata di ulteriori 18 mesi.
Chi riceverà il reddito, porterà in dote 3 mensilità all'impresa che lo assume da un Centro per l'impiego dove ha stipulato un patto di servizio per il reinserimento lavorativo.
Le aziende che assumono un beneficiario del reddito di cittadinanza, nei primi 18 mesi di fruizione del beneficio, ottengono un contributo sotto forma di esonero contributivo pari alla differenza tra 18 mesi e i mesi già fruiti dal beneficiario. Il contributo non è comunque inferiore a 5 mesi, con un tetto di 780 euro mensili. In caso di rinnovo del reddito di cittadinanza l'incentivo per le imprese è fissato in 5 mesi.
Per quanto riguarda, infine, i controlli, l'Agenzia delle entrate lavorerà insieme a Inps e Guardia di Finanza per incrociare le banche dati. Previste sanzioni nei casi in cui vengano forniti, con dolo, dati e notizie non rispondenti al vero nel corso della procedura di richiesta del reddito. Prevista anche la reclusione da 2 a 6 anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente intascato.
Si decaderà dal sussidio anche se non si sottoscriverà il patto per il lavoro o il patto per l'inclusione sociale, non si parteciperà, senza motivo, a formazione o politica attiva oppure non si aderirà ai progetti di utilità sociale (8 ore settimanali) e si rifiuteranno 3 offerte congrue.
Possibili anche decurtazioni per chi non dovesse presentarsi alle convocazioni dei Centri per l'impiego, espresse in mensilità
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