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Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha presentato il 9 marzo scorso le Linee programmatiche per rinnovare la PA.
Al riguardo ha fornito anche delle indicazioni relative all'attuale stato delle cose.
"E' nostro intenzione datare la Pubblica Amministrazione delle migliori competenze e favorire un rapido ricambio generazionale che la porti in linea con le esperienze più avanzate realizzate nei paesi nostri concorrenti.
Oggi l'età media dei dipendenti pubblici é di 50,7 anni. II 16,9% del totale ho più di 60 anni, soltanto il 2,9% ne ho meno di 30. Tra il 2019 e iI 2020 la Pubblica Amministrazione ho perso circa 190mila dipendenti.
Entro i prossimi 3-4 anni si prevede l'uscita di altre 300mila persone. Nel 2021, per la prima volta, ci saranno più pensionati ex dipendenti pubblici (3 milioni) che dipendenti pubblici attivi. Le amministrazioni più colpite sono le Regioni e gli enti locali.
Le procedure dei concorsi sono ancora lente. La media dei tempi era emersione del bisogno ed effettiva assunzione dei vincitori é di oltre 4 anni. In aggiunta, con la pandemia do settembre 2019 a oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative. Di questo passo ci vorranno oltre 10 anni per recuperare i posti persi. Le cessazioni delle fasce con maggiore anzianità contribuiscono a elevare la quota dei laureati che, tuttavia, non supero il 10%.
E' urgente ripensare profondamente i meccanismi di selezione e reclutamento delle persone, sia sul piano procedurale e organizzativo, che della selezione delle professionalità migliori e più idonee per le esigenze delle amministrazioni.
II punto di partenza è la definizione delle competenze del futuro, intese non solo come conoscenze, ma anche e soprattutto come capacità realizzative, organizzative e manageriali".
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