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L'Italia deve fare i conti con un problema educativo che riguarda il livello di competenze di base degli studenti e dei lavoratori italiani, in confronto con quelli di altri paesi europei e dell'OCSE. Secondo i dati dell'Indagine internazionale sull'alfabetizzazione degli adulti (PIAAC), condotta dall'OCSE nel 2012 e nel 2015, gli italiani si collocano tra gli ultimi posti per quanto riguarda le competenze linguistiche, numeriche e digitali.
In particolare, gli italiani mostrano una scarsa padronanza della propria lingua madre, con una media di 250 punti su una scala da 0 a 500, inferiore alla media OCSE di 268 punti. Solo il 20% degli italiani raggiunge il livello 3 o superiore, che indica la capacità di comprendere e produrre testi complessi e articolati, mentre il 47% si ferma al livello 1 o inferiore, che indica la capacità di svolgere solo compiti semplici e routinari.
Anche le competenze matematiche degli italiani sono al di sotto della media OCSE, con una media di 247 punti su una scala da 0 a 500, inferiore alla media OCSE di 263 punti. Solo il 18% degli italiani raggiunge il livello 3 o superiore, che indica la capacità di risolvere problemi che richiedono ragionamento e calcolo, mentre il 50% si ferma al livello 1 o inferiore, che indica la capacità di svolgere solo operazioni elementari.
Infine, le competenze in lingua inglese degli italiani sono tra le più basse d'Europa, con una media di 45 punti su una scala da 0 a 100, inferiore alla media europea di 63 punti. Solo il 9% degli italiani raggiunge il livello B2 o superiore, che indica la capacità di comunicare in modo efficace in situazioni diverse, mentre il 40% si ferma al livello A1 o inferiore, che indica la capacità di comprendere e usare solo espressioni familiari e basilari.
Queste carenze nelle competenze di base possono avere conseguenze negative sia sul piano individuale che collettivo, come:
• Ridurre le opportunità di accesso al mercato del lavoro e di crescita professionale.
• Aumentare il rischio di povertà, esclusione sociale e marginalizzazione culturale.
• Compromettere la partecipazione attiva alla vita civica e democratica.
• Ostacolare lo sviluppo economico e sociale del paese.
Per affrontare questo problema educativo, sono necessarie delle azioni mirate e coordinate da parte delle istituzioni, delle scuole, delle famiglie e dei singoli individui, come:
• Rafforzare l'offerta formativa nelle discipline di base, sia a livello scolastico che universitario.
• Promuovere l'apprendimento permanente e l'aggiornamento delle competenze lungo tutto l'arco della vita.
• Sostenere l'inclusione e l'integrazione dei gruppi svantaggiati o a rischio di abbandono scolastico.
• Valorizzare la diversità linguistica e culturale come risorsa per l'apprendimento.
• Stimolare la curiosità, la creatività e il pensiero critico tra gli studenti e i lavoratori.
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