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Il Ministero del Lavoro ha pubblicato i dati sui rapporti di lavoro nel secondo trimestre del 2021.
Tra aprile e giugno c'è stato un incremento delle cessazioni che
ha fatto registrare 2 milioni 587mila chiusure dei rapporti
lavorativi, con un +786mila unità, rispetto allo stesso trimestre
del 2020.
Su un totale di 2,5 milioni di contratti cessati, si sono
registrate 484mila dimissioni, di cui
292mila da parte di uomini e 191mila da parte di donne.
L'incremento nel numero di dimissioni rispetto al trimestre
precedente è stato del 37%, ma la crescita raggiunge addirittura
l'85% se si confrontano i dati con il secondo trimestre del
2020.
L'aumento del numero di dimissioni, se dovesse essere temporaneo, potrebbe essere solo conseguenza di un mercato del lavoro "congelato" per molti mesi
Se, invece, il tasso di dimissioni dovesse rimanere su livelli alti per un tempo prolungato, potrebbe rappresentare l'effetto di un fenomeno di ricollocamento della forza lavoro con lavoratori che da un settore in crisi scelgono di spostarsi in uno in crescita.
Restando sui dati del Ministero, tra aprile e giugno 2021, si è registrato anche un aumento del 64,5% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente di attivazioni dei contratti di lavoro che sono risultati pari a 2 milioni e 932mila.
Considerando anche le trasformazioni a tempo indeterminato, pari a circa 143mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro ha raggiunto 3 milioni 74mila, in crescita del 61,1%, pari a 1 milione 166mila attivazioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2020
Fonte: Sky Tg24
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