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Nella società contadina di qualche anno fa la figura del cordaio - o funaiolo - aveva un ruolo primario.
Si occupava di costruire le funi che sarebbero poi servite
all'agricoltore per legare i fastelli di fieno, i
carichi di grano e di paglia.
Le corde potevano anche essere utilizzate dai
contadini per guidare le bestie nel campo o per
frenare carri e birocci.
Il materiale necessario per realizzare le corde, era la
canapa che, raccolta a fine estate, veniva fatta
essiccare e poi macerare nell'acqua di un fiume o di uno stagno,
affinché si potessero staccare più facilmente i filamenti fibrosi
dal legno. Fatta asciugare al sole, veniva sottoposta a gramolatura
ed in seguito a cardatura per mezzo di pettini, costituiti da
chiodi di grandi dimensioni, conficcati su un supporto di legno.
Così trattata, la canapa assumeva la forma di una massa lieve e
voluminosa, che il cordaio provvedeva a lavorare tramite la fase
della filatura e quella della commettitura.
Oltre alle corde di canapa, esistevano anche quelle di sparto e di
alfa, piante erbacee appartenenti alla famiglia delle
graminacee.
Oggi la figura del cordaio è pressocchè sparita. Nella maggior
parte dei casi è stata sostituita dagli stabilimenti
industriali, in cui vengono lavorate fibre sintetiche al
posto di quelle naturali.
Fonte: www.mestieriartigiani.com
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