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Da anni si sa che alcune lauree, in genere quelle scientifiche e matematiche, garantiscono maggiori chance occupazionali.
Ma come ha impattato la pandemia sul mondo dei laureati? Almalaurea ha dato vita ad un'analisi.
Il Covid-19 ha avuto come effetto quello di rallentare
l'ingresso dei neolaureati nel mercato del lavoro.
Il tasso di occupazione è, infatti, del 69,2%
tra i laureati di primo e del 68,1% tra quelli magistrali.
Rispetto a quanto osservato nella precedente rilevazione, nel 2020,
quindi, il tasso di occupazione è diminuito del
4,9% per i laureati di primo livello e del 3,6% per quelli di
secondo livello.
In più, è lievemente peggiorata la situazione contrattuale con la
crisi. Cresce il cosiddetto lavoro non standard, prevalentemente
alle dipendenze a tempo determinato, che riguarda più del 30% del
campione. Le altre forme di lavoro autonomo (principalmente
contratti di collaborazione occasionale) riguardano il 3,6% dei
laureati di primo livello e il 4,7% di quelli di secondo livello
mentre il lavoro parasubordinato interessa il 2,8% e il 3,3%.
Lo smart working e, più in generale, il lavoro da remoto risulta
diffuso tra i laureati.
Paradossalmente nel 2020 la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è leggermente cresciuta: in media 1.270 euro per i laureati di primo livello e 1.364 euro per i laureati di secondo livello.
Il risultato complessivo rilevato nel 2020, tra gli occupati a un anno, risente inoltre del forte peso dei laureati del gruppo medico-sanitario e farmaceutico. Ad ogni modo anche nel 2020 si conferma un trend: a parità di condizioni, rispetto ad una laurea di primo livello, il conseguimento di una laurea di secondo livello consente, in media, un premio retributivo stimato pari a 161 euro mensili netti.
Rispetto ai laureati del gruppo letterario-umanistico, percepiscono, in media, retribuzioni significativamente superiori i laureati dei gruppi medico-sanitario e farmaceutico (+302 euro mensili netti), informatica e tecnologie ICT (+225 euro), ingegneria industriale e dell'informazione (+178 euro). In particolare questi ultimi se laureati magistrali biennali possono contare su retribuzioni rotonde: rispettivamente 1.841 e 1.837 euro mensili netti.
A un anno dal titolo, le retribuzioni sono poi particolarmente elevate tra gli occupati dei gruppi medico e farmaceutico (1.840 euro in media). Gli occupati del gruppo educazione e formazione, invece, percepiscono in media 1.298 euro, mentre quelli del gruppo giuridico 1.147 euro mensili netti. Le retribuzioni sono, invece, decisamente inferiori alla media nei gruppi disciplinari di architettura (1.024 euro) e veterinaria (1.058 euro).
Fonte: www.corriere.it
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