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Allarme in Italia per il settore terziario.
Dopo 25 anni di costante spinta sul PIL e sull'occupazione,
infatti, è arrivata una pesante battuta di arresto.
La pandemia ha impattato sull'intero comparto, frenando in modo
drastico i consumi. Nello specifico, i dati si riferiscono a un
campo piuttosto ampio di attività, che vanno dal commercio al turismo, ai servizi di alloggio e
ristorazione, ai trasporti fino alle attività artistiche, di
intrattenimento e divertimento.
Gli impatti più gravi sono relativi a:
-40,1% per i servizi di alloggio e
ristorazione;
-27% per attività artistiche, di
intrattenimento e divertimento;
-17,1% per i trasporti.
Il tonfo della domanda ha generato la perdita di 130 miliardi di euro, di cui l'83%, che equivale a 107 miliardi di euro, è ricaduta in 4 macro-settori: abbigliamento e calzature, trasporti, ricreazione, spettacoli e cultura e alberghi e pubblici esercizi.
Per la prima volta in 25 anni, il terziario di mercato non ha dato impulso all'occupazione, perdendo circa 1,5 milioni di lavoratori.
Nel periodo 2014-2019 ne aveva creati quasi 3 milioni.
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