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La lavorazione della lavanda è una pratica sempre più diffusa.
Coltivare lavanda oggi potrebbe aprire le porte ad un mercato interessante e di prospettiva. Si tratta di una pianta erbacea perenne che non richiede molta manutenzione, in particolare si accontenta di poca acqua e non teme la siccità.
I settori in cui la lavorazione della lavanda trova applicazione
sono tanti e vanno dalla cosmesi
all'alimentazione, passando per l'aromaterapia, la floricoltura, la
fitoterapia fino ad arrivare al mondo dei detergenti per la
casa.
La coltivazione si adatta perfettamente alle condizioni climatiche
italiane. Per attuarla si può anche partire da zero, acquisendo,
però, le nozioni fondamentali dell'agricoltura,
Ci sono corsi professionali dedicati proprio a questo settore, la
maggior parte dei quali consente di ottenere la Qualifica IAP, cioè
Imprenditore Agricolo Professionale.
Coltivare la lavanda per trarne un reddito può significare sostanzialmente tre cose:
- coltivare e vendere la sola materia
prima;
- coltivare e distillare la materia
prima;
- trasformare in laboratorio la materia prima
coltivata nel proprio lavandeto.
Dalla coltivazione si possono ottenere:
- prodotti da coltivazione (semi,
piante da vaso, composizioni floreali, talee, cesti e confezioni
regalo, mazzi di fiori freschi ed essiccati, ecc);
- cosmetici (creme, stick labbra, gel,
oli per massaggi, ecc);
- prodotti a base di lavanda
(integratori alimentari, saponi, candele e profumatori, prodotti
per la pulizia, ecc);
- oli essenziali
- prodotti alimentari (sciroppi,
tisane, birre, infusi, mieli, confetture, ecc).
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