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Unilever, società olandese-britannica, paga i suoi dipendenti per 5 giorni alla settimana, ma li fa lavorare soltanto 4.
Il tutto è attuato nella sua sede in Nuova Zelanda.
La società, titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo
dell'alimentazione e dei prodotti per l'igiene (tra cui Lipton e
Dove), ha deciso di iniziare la sperimentazione della settimana corta, coinvolgendo i suoi 81 dipendenti
presenti in Oceania.
Dopo un anno Unilever analizzerà la produttività della filiale
neozelandese e se i risultati saranno positivi, estenderà la
settimana lavorativa di 4 giorni a tutti i suoi 155.000 dipendenti
sparsi nel mondo.
L'obiettivo è riuscire a concentrare i doveri lavorativi di una
settimana in soli 4 giorni, ma restando
negli orari di lavoro tradizionali.
La Unilever, tuttavia, non è la prima azienda al mondo a
sperimentare la settimana lavorativa di 4 giorni. Sono diversi gli
esperimenti effettuati da grandi aziende, tra cui Microsoft, che ha
dichiarato che la produttività dei dipendenti è
aumentata quando ha offerto una settimana di 4 giorni al suo
staff in Giappone.
Una soluzione, quella della settimana corta, che appare alquanto complicata da immaginare in Italia. Dove, in diversi casi, fa da contraltare un impegno lavorativo maggiore, in termini di ore, rispetto a quello previsto dal contratto.
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